Le quattro vite dell’auto elettrica

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Alla fine dell’Ottocento il centro di New York era congestionato più o meno come oggi. Le carrozze tirate da cavalli erano ingombranti e maleodoranti. Serviva una soluzione e fu trovata: il taxi, una carrozza pubblica senza cavalli. Ma da cosa sarebbe stato spinta? Un motore elettrico, naturalmente. Le auto elettriche circolavano da quasi quaranta anni. Oltre 25 Km di autonomia a ben 20 Km orari. Forse vi sembrano pochi? Dimenticate che una carrozza percorre circa la stessa distanza prima di dover cambiare i cavalli, ma a velocità ben minore. Il record di velocità  terrestre nel 1897 e per i quattro anni successivi è stato saldamente tenuto da auto elettriche. Insomma, all’epoca nessuno aveva dubbi, il futuro dei trasporti individuali era sicuramente l’auto elettrica. E invece no. Nessuno sa dare una spiegazione veramente convincente, ma già intorno al 1905 le auto a benzina, lente, rumorose, inaffidabili, eternamente assetate dell’introvabile combustibile liquido, avevano preso il sopravvento.

Ci vollero sessanta anni prima che gli effetti collaterali di quella scelta, per molti versi fortuita, cominciassero a essere evidenti. Così evidenti che il ritorno all’auto elettrica sembrò inevitabile. I francesi decisero che sarebbero stati i primi. Nel 1970 l’EDF, Electricité de France, la compagnia elettrica nazionale, e la Renault vararono il grande progetto industriale VEL (Véhicule Electrique). Il grande shock petrolifero del 1973 sembrò dare ragione alla lungimiranza d’oltralpe: il futuro della mobilità privata non potrà che essere elettrico. E poi più nulla. L’auto elettrica morì una seconda volta. Difficile dire perché. Ma così è stato.

Passano altri venti anni. Le auto a combustione non si limitano ad ammorbare l’aria delle nostre città, ma cominciano a modificare irreversibilmente il clima di questo pianeta. Il governo della California, sempre piuttosto sensibile ai problemi ambientali, nel 1990 vara un provvedimento drastico: entro il 2000 la gran parte delle auto in circolazione nello stato dovranno, per legge, essere a emissioni zero. La Ford e la General Motors accettano la sfida con i veicoli Ecostar ed EV1. Ma niente da fare. L’auto elettrica muore per la terza volta.

Passano altri venti anni. Siamo arrivati al picco del petrolio. E’ un momento critico per le scelte energetiche dell’intero pianeta. La produzione del petrolio non potrà più aumentare e i sintomi della malattia che affligge il clima del pianeta sono ora chiarissimi. Qualche settima fa ho guidato per la prima volta un’auto elettrica. Una Renault Fluence. Quasi tutte le case automobilistiche dicono di essere pronte a lanciare nel mercato veicoli elettrici. Non so cosa guideremo nei prossimi anni, ma temo proprio che non possiamo permetterci di far morire l’auto elettrica per la quarta volta.

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