“Thriller scientifico”

15 nov

Donato Carrisi, l’autore di Il suggeritore e Il tribunale delle anime,  è stato uno dei primi a leggere il mio romanzo, circa un anno fa. Glielo mandò il mio agente, per avere un’opinione spassionata. E a lui piacque molto, tanto da scrivere questa frase che poi è comparsa sulla fascetta: “Un thriller scientifico folgorante! E’ nato un nuovo genere”.

Un bellissimo complimento, per il quale gli sono molto grato. Ma forse è un po’ esagerato. In tutta sincerità non ho la presunzione di aver inventato un nuovo genere. Michael Crichton è sicuramente uno scrittore di thriller scientifici. Andromeda, Sfera, Punto critico, Jurassic Park, Stato di paura sono romanzi che avevo ben presente quando ho scritto L’anomalia. E anche nel panorama italiano c’è uno scrittore di ottimi “thriller scientifici”, anche se oggi un po’ dimenticato: Roberto Vacca. Greggio e pericoloso del 1975 è un giallo straordinario e lo è forse ancora di più Dio e il computer del 1989, uno dei migliori thriller che abbia mai letto. Peccato non sia più in commercio.

 


10 COMMENTI A ““Thriller scientifico””

  1. Serena Ingrassia 16 novembre 2011 alle 17:08

    La frase di Carrisi, in effetti, è eccessivamente enfatica e si riferisce a un genere che, seppur non canonizzato, in Italia ha già avuto qualche lontano precedente e quindi non nasce con il suo romanzo (che pure mi è piaciuto e le faccio i complimenti). Se posso permettermi un giudizio indelicato, lei ha comunque buon diritto di essere compreso sotto l’etichetta di “thriller scientifico”, mentre il libro di Arpaia, un altro che negli ultimi tempi ha fatto parlare di sé proprio per la commistione scienza/letteratura, mi pare che di scientifico abbia molto meno. Ma è soltanto un’opinione.

  2. Giovanni R. 16 novembre 2011 alle 17:09

    E di Schatzing cosa ne pensa? Lo ha mai letto?

    • Massimiliano Pieraccini 16 novembre 2011 alle 19:14

      Il quinto giorno ce l’ho sul comodino, pagina 50, per ora promette
      bene…

  3. M. 17 novembre 2011 alle 16:01

    Uno dei primi. Come il sottoscritto che ha avuto il piacere di leggerlo quando l’hai sottoposto (ormai nel 2008) a una nota agenzia per una valutazione e ne ha fatto una scheda ammirata. Caso, ti assicuro, raro come un bosone di Higgs, vista la qualità dei testi degli aspiranti.
    Vederlo pubblicato da Rizzoli mi ha dato la gioia di veder confermata la mia intuizione di allora… (mera intuizione perché era una versioe parziale). Complimenti, davvero.

    • Massimiliano Pieraccini 21 novembre 2011 alle 11:07

      Ho iniziato a scrivere questo romanzo nel novembre 2006 (ricordo bene la data perché per prima cosa tornai a Erice per il mio primo sopralluogo), ma due anni dopo ero ancora a poco più della metà. A quel punto cominciai ad essere preso dai dubbi: ma cosa sto facendo? Ho dedicato a questo romanzo centinaia di ore e altre centinaia me ne serviranno per finirlo, ma ne vale la pena? Mi serviva l’opinione di un esperto, un estraneo che non avesse remore a dirmi la verità nuda e cruda. Alcune agenzie letterarie offrono un servizio di lettura, ci ho riflettuto un po’ e infine ho spedito il manoscritto incompiuto. La risposta è arrivata puntuale dopo qualche settimana e finalmente ho avuto il mio primo feedback. Serio, circostanziato e professionale. Diceva chiaramente i punti deboli del testo, ma ne riconosceva anche i punti di forza. E’ stata una iniezione di entusiasmo e adrenalina. Meno di un anno dopo avevo la mia versione 1.0. Poi ce ne sono state altre due, ma a quel punto la strada era in discesa. Grazie anonimo revisore M., senza di te questo romanzo sarebbe rimasto un altro incompiuto in un cassetto.

  4. Onofrio Filoramo 17 novembre 2011 alle 19:29

    Sono un lettore appassionato dei libri del prof. Roberto Vacca.
    Sono un modello di leggibilità che lui verifica con un complesso algoritmo.
    Segnalo che si possono scaricare dal suo sito:
    http://www.printandread.com

    • Massimiliano Pieraccini 21 novembre 2011 alle 11:04

      Come ho detto sono un grande estimatore dei romanzi di Roberto Vacca. Ma forse il loro principale limite è proprio l’eccessiva semplicità della lingua, talvolta persino vicina a una certa meccanicità. Riprendendoli in mano oggi, con occhio più smaliziato, noto anche una certa rigidezza nel tratteggiare i personaggi. Ma nonostante ciò Vacca rimane, a mio avviso, l’inventore del “thriller scientifico” italiano e i suoi romanzi a distanza di decenni appaiono comunque godibili e, per molti aspetti, profetici.

  5. M. 24 novembre 2011 alle 09:29

    Continuiamo con i reciproci complimenti, allora :-) : ti assicuro che non sono molti i romanzi inediti che ti fanno scattare qualcosa, che – al di sotto dello strato epidermico di ingenuità, di imperfezioni – ti danno l’impressione di avere qualcosa. Il tuo era uno di quelli. Sui quasi mille inediti che ho letto per lavoro, mi sarà capitato dieci volte. Ergo… l’Anomalia si è meritato tutto: pubblicazione con un editore importante, recensioni, attenzione, ecc.

  6. Massimiliano Pieraccini 28 dicembre 2011 alle 12:14

    Ho terminato “Il quinto giorno” di Schatzing qualche settimana fa. Prima di esprimere un giudizio ho preferito lasciare un po’ decantare la prima impressione. Ebbene, le prime 670 pagine sono fantastiche. Scienza e narrazione si intrecciano magnificamente. I personaggi sono ben costruiti e non banali. L’ultima parte, invece, mi è piaciuta molto meno. Sa molto di film hollywoodiano: la portaerei ipertecnologica, il generale cattivo, le scene d’azione alla Bruce Willis. E poi la trovata finale buonista è assolutamente ridicola. Ma non voglio esagerare con i commenti negativi. Resta comunque un gran bel romanzo, senza dubbio un “thriller scientifico” magistrale.

  7. Giulia 27 marzo 2013 alle 18:19

    Fantastico!!! Aspetto il suo prossimo libro ;-)

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