Giulia Perego
29 mag
La figura di Giulia Perego, la giovane scienziata che il protagonista dell’Anomalia, Massimo Redi, rivede a Erice dopo una burrascosa storia d’amore, è una delle tre o quattro figure principali del romanzo. La prima che ho ben delineato nella mia mente, quando ancora non avevo scritto una sola pagina, e per molti aspetti la mia preferita. Volevo una donna bella e brillante, dall’intelligenza fulminante, ma anche difficile, con tutte le sue contraddizioni. Avevo in mente Marie Curie, che è stata una donna completamente diversa da come talvolta appare nei libri di storia. La scienziata, due volte premio Nobel, era mostruosamente intelligente ma anche spaventosamente ossessiva; quasi sempre unica donna tra tanti uomini, era comunque in grado di non rinunciare alla sua femminilità; incapace di amare il marito per quanto lui l’amasse, ma poi pazzamente innamorata dell’amante; soggetta a grandi entusiasmi, ma anche a depressioni profonde, fino al ricovero in ospedale psichiatrico. Giulia ha solo alcune di queste caratteristiche, ma è questo il modello di donna che avevo in mente.
Una scienziata sexy: una bella anomalia anche questa!
(nel mio laboratorio devo ancora vederne una senza baffi…)
Finito il libro ho pensato molto anche a Giulia: bella, accattivante, molto intelligente (“…. troppo intelligente! , come la definisce qualcuno nel libro). C’è un limite all’intelligenza concessa ad una donna, mi domando spesso. E…. perchè alla “troppa intelligenza” sono associate quasi sempre caratteristiche che diventano troppo di frequente un alibi per allontanarsene? Fantastica ma…. folle, inquietante, anomala,complicata, difficile, provocante e provocatoria.
Un desiderio perenne che deve rimanere tale.
“Gli uomini non scelgono mai quello che amano davvero!” – dice Marcela Serrano in uno dei suoi bellissimi romanzi.
Peccato, peccato che in tanti laboratori ci siano soprattutto camicie con e senza baffi…..
Personaggio affascinante, mi incuriosisce molto. Personalmente mi annoiano le donne svenevoli (nei romanzi se ne trovano a valanghe) o le donne bacchettone casa e chiesa (e anche di queste ce ne sono tantissime nei libri). Aveva dei modelli letterari in testa?
Direi di no, però se vogliamo provare a fare il gioco delle citazioni, la prima figura femminile che mi viene in mente, per intelligenza e carattere, è Charlie, la protagonista de La tamburina di John Le
Carré, e poi, forse, la ragazzina di Snow Crash di Neal Stephenson.