Romanzi e teorie scientifiche
17 mag
Lo scrittore è un costruttore di mondi. Inizia un romanzo con una vaga idea e poi lavora, per mesi o anni per renderla verosimile (io ce ne ho messi cinque). Le ambientazioni devono risultare realistiche, i dialoghi credibili, le situazioni non forzate, i personaggi ben delineati. Fa schemi, schede, formula ipotesi e poi le scarta. Lo scienziato fa qualcosa di molto simile.
Di tanto in tanto ha un’idea. Nella maggior parte dei casi si rivela, già alla prima analisi, una sciocchezza o una banalità. Qualche volta sembra originale e promettente. Allora ci lavora per verificarne tutti i dettagli: non deve portare a risultati assurdi, deve essere coerente con ciò che già sappiamo già sulla natura, deve essere verificabile mediante l’esperimento. È un lavoro durissimo che se ha successo porta a una nuova teoria che mostra sotto una luce nuova un fenomeno ben noto, come l’ennesimo romanzo d’amore, oppure esplora nuovi mondi, come un romanzo di viaggi o di avventura, oppure rivoluziona per sempre la nostra visione della realtà, come fanno i grandi capolavori della letteratura.
Mi pare molto interessante questo accostamento tra il romanziere e lo scienziato. Si tratta sempre di grandi sistemi: quello scientifico e quello narrativo! Però la scienza cerca la verità, no? La letteratura sa che una sola verità non c’è…
Sono molto curioso di leggere L’anomalia: come ha avuto l’idea di un romanzo thriller ma che parla anche di scienza ?
Sì, la scienza cerca la verità e ne vorrebbe una sola, purtroppo la realtà sembra non volerne sapere.
Per la seconda domanda vedi il post “Romanzi, cardellini e ciuffolotti”, che ho postato poco fa.
Gentile Massimiliano, sono un professore anch’io… ma di Filosofia. Questo libro mi interessa molto. Presto le dirò cosa ne penso, ma sono comunque felice che si inizino a combinare le carte in tavola tra letteratura, scienza, filosofia. Ha letto il notevole romanzo di Bruno Arpaia?
Un cordiale saluto
Carlo Mazzoni
Grazie per il cortese commento, sarò felice di conoscere la sua opinione sul romanzo. Ho letto Arpaia e sarà oggetto di un prossimo post.
Ho letto Arpaia e non mi è piaciuto granchè. Ho letto L’Anomalia (ebbene sì, ho fatto nottata….) e mi ha fatto impazzire. Non ci sono paragoni tra i due.
e c’è sempre un pubblico a decretare il successo degli uni e degli altri. scienziati e scrittori. altra non trascurabile analogia…
così come è il pubblico a decretare il successo degli uni e degli altri… scrittori, di quelli che si occupano di problemi non facili, ma necessari…