La scienza è morta

6 lug

Uno dei personaggi del mio romanzo, György Köves, un ungherese iconoclasta, di fronte ai più grandi scienziati riuniti a Erice si alza in piedi e dichiara: “La scienza è morta e noi stiamo celebrandone  il funerale! Newton diceva di aver visto lontano perché era sulle spalle di giganti. Noi, al contrario, non riusciamo a vedere lontano perché siamo schiacciati dai giganti. Non si può fare due volte la stessa scoperta e noi siamo arrivati troppo tardi, il banchetto è già finito. La generazione che ci ha preceduto ha già definito gli invalicabili limiti della conoscenza: la velocità della luce, l’indeterminazione quantistica, l’incompletezza della logica, l’indecidibilità degli algoritmi, la non predicibilità dei sistemi complessi. L’epoca degli esploratori è terminata, i confini sono stati definiti, noi siamo solo i cartografi. La scienza è già in un lungo tramonto in cui scoperte ed emozioni sono sempre più rare e difficili.” Un’opinione estrema, ma non assurda e non così tragicamente pessimista come può apparire. La scienza ha già fatto scoperte straordinarie e sbalorditive, che però tendiamo a dare per scontate e quindi a sottovalutare.

Richard Feynman, fisico premio Nobel più volte citato nel romanzo, ha detto che se la nostra civiltà dovesse sparire a causa di una spaventosa catastrofe, ma lui avesse la possibilità di trasmettere ai nostri sfortunati nipoti un biglietto con una singola frase, sceglierebbe senza dubbio: “Il mondo è fatto di atomi”. Ecco, questa è una di quelle grandissime scoperte, che si fanno una volta sola nella storia dell’umanità. Rifletteteci un attimo: perché mai la realtà che ci circonda dovrebbe essere costituita da minuscoli pezzettini separati l’uno dall’altro e, soprattutto, così tanti? Un oggetto di dimensioni a scala umana, ad esempio un libro, è costituito da un milione di miliardi di miliardi di atomi. Perché mai un numero così incredibilmente grande? E un’altra scoperta della stessa unica grandiosità è che gli esseri viventi sono fatti di cellule. Anche questo è tutt’altro che ovvio. Un essere umano contiene cento miliardi di cellule, ciascuna contenente l’intero genoma. Un po’ come se ciascun componente di un’automobile avesse inciso in caratteri minuscoli l’intero progetto di quel modello. Un fatto quantomeno bizzarro. Siamo più simili a colonie di batteri che a robot progettati da ingegneri. Possiamo continuare a studiare, riflettere e discutere, ma queste scoperte non saranno fatte una seconda volta, per la semplice ragione che sono vere, qualunque significato vogliamo dare ai termini verità e realtà.

3 COMMENTI A “La scienza è morta”

  1. tullio sani 6 luglio 2011 alle 22:39

    non credo che la scienza sia morta. la storia funziona a cicli, anche la storia della scienza. e poi mi sembra che quantomeno la tecnologia abbia fatto passi da gigante non solo negli ultimi cento anni, o negli ultimi cinquanta, ma anche negli ultimi dieci, con la diffusione massificata di internet e tutti gli sviluppi che ha determinato, nel bene e nel male, per la comunicazione. sono scoperte scientifiche che hanno mutato profondamente i nostri stili di vita, la nostra percezione dello spazio e del tempo, non le trascurerei tanto a cuor leggero.
    complimenti comunque per il blog, davvero molto interessante e curato!

    • Massimiliano Pieraccini 7 luglio 2011 alle 10:53

      La tecnologia gode sicuramente di ottima salute e ha ancora un bel po’ di buone scoperte da sfruttare, il problema è quanto durerà la “riserva” accumulata, senza una nuova rivoluzione scientifica che rimescoli le carte e ci apra nuovi orizzonti. Però non escludo che al confine tra scienza e tecnologia queste nuove scoperte si stiano già facendo, senza rendercene bene conto. Le comunicazioni, ad esempio, non sono una scoperta “fondamentale” nel senso che intendono gli scienziati, ma il mondo virtuale che sta creando è un’affascinante campo da esplorare che ci può riservare grandi sorprese e forse anche genuine scoperte.
      Grazie per i complimenti sul blog.

  2. matteo 4 agosto 2011 alle 10:14

    la politica è morta.
    la religione dovrebbe esserlo.
    la letteratura sta malino.
    la scienza…

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