scienza

La strage degli scienziati

16 lug

12 novembre 2001, Benito Que, biologo cellulare, ucciso a bastonate da quattro uomini mai identificati.

16 novembre 2001, Don Wiley, biochimico e biofisico di fama mondiale, alcuni colleghi lo indicano come possibile premio Nobel, esperto di virus, docente ad Harvard; di ritorno da un convegno la sua auto è ritrovata contromano su un ponte, a Memphis; il corpo viene recuperato dal fiume quasi un mese dopo; nessuna lettera o indizio di disagio psichico. Continua a leggere…

Scienza e religione

14 lug

Una delle ragioni per cui ho ambientato L’anomalia a Erice è perché trovavo intrigante  l’idea di un luogo dominato per secoli dal clero e ora tempio della scienza. Ma l’accostamento tra clero e scienziati è qualcosa più di una suggestiva metafora. Continua a leggere…

La scienza è morta

6 lug

Uno dei personaggi del mio romanzo, György Köves, un ungherese iconoclasta, di fronte ai più grandi scienziati riuniti a Erice si alza in piedi e dichiara: “La scienza è morta e noi stiamo celebrandone  il funerale! Newton diceva di aver visto lontano perché era sulle spalle di giganti. Noi, al contrario, non riusciamo a vedere lontano perché siamo schiacciati dai giganti. Non si può fare due volte la stessa scoperta e noi siamo arrivati troppo tardi, il banchetto è già finito. Continua a leggere…

Publish or Perish

29 giu

Nel romanzo Fabio Moebius è un giovane geniale che con Massimo Redi, il suo professore, scrive un articolo che viene pubblicato su una delle più autorevoli riviste scientifiche. Nel mondo della ricerca il valore dello scienziato si valuta sulla base delle pubblicazioni, ovvero sull’impatto che il suo lavoro ha sulla comunità degli scienziati. L’idea alla base è che la scienza è un’impresa collettiva, in cui il lavoro di ciascuno stimola quello degli altri. Se una pubblicazione scientifica compare in una rivista di larga diffusione e viene spesso citata da altre pubblicazioni, vuol dire che è importante, che ha dato buoni frutti. Continua a leggere…

L’energia del vuoto

20 giu

Qualche giono fa ho aperto il giornale per leggere i nomi dei finalisti del Premio Strega e con mia grande sorpresa ho trovato L’energia del vuoto di Bruno Arpaia. Sono letteralmente saltato sulla sedia. Un romanzo che parla di scienza arriva in cinquina allo Strega! Forse finalmente quel muro apparentemente invalicabile tra scienza e cultura umanistica comincia a sgretolarsi, alla faccia di Benedetto Croce e dei suoi maledetti pseudo-concetti empirici… Continua a leggere…

Una repubblica democratica senza suffragio universale

13 giu

La scienza è intrinsecamente democratica. Il metodo scientifico si basa sulla continua messa in discussione di ogni affermazione. Nel romanzo L’anomalia il giovane Fabio Moebius non ha timore a fare domande e discutere senza soggezione con i più grandi scienziati, perché in effetti questa è la normalità in un convegno scientifico. Continua a leggere…

Robinson Crusoe, il Signore delle Mosche e la tecnologia

11 giu

Nell’anno del Signore 1704 Alexander Selcraig, al secolo Selkirk, orgoglioso marinaio di origine scozzese, in insanabile contrasto con il suo capitano, fu abbandonato su un’isola deserta al largo del Cile e vi restò in completa solitudine per oltre quattro anni, prima che una nave lo raccogliesse e lo riportasse in Inghilterra. Il resoconto di questa incredibile storia divenne un sensazionale reportage giornalistico e Selkirk divenne una celebrità, finché non decise di riprendere il mare. Poco dopo la sua partenza, un affarista in bancarotta coperto di debiti, ma abile polemista, pensò bene di sfruttare questo straordinario spunto per scrivere un romanzo.   Continua a leggere…

Gli errori della scienza

6 giu

In una scena del romanzo Giulia Perego, l’affascinante protagonista femminile, esegue un esperimento in un laboratorio di biocontenimento di massima sicurezza. Di proposito ho voluto specificare che l’esperimento non ha dato i risultati sperati, perché questa è la prassi del metodo scientifico. La normalità è l’insuccesso, non viceversa! E in effetti di errori gli scienziati ne hanno fatti a vagonate. Continua a leggere…

Il barone di Münchhausen

5 giu

Karl Friedrich Hieronymus, meglio noto come il barone di Münchhausen, fu ufficiale di cavalleria al seguito di Antonio Ulrico II, duca di Brunswick-Lüneburg, e combatté in un paio delle tante guerre, la maggior parte del tutto inconcludenti, che contrapposero l’Impero Russo all’Impero Ottomano. Non sappiamo con certezza se l’ufficiale Karl Friedrich Hieronymus si sia mai realmente distinto in battaglia, ma è probabile che i racconti delle sue gesta non dovessero essere esenti da qualche esagerazione, se in seguito si è creata una florida tradizione di fantastici e incredibili aneddoti aventi per protagonista proprio il barone di Münchhausen. Continua a leggere…

Licenza di non innovare

4 giu

«E ne farai un brevetto?» chiede un collega a Massimo Redi, il protagonista del romanzo. «Non credo proprio» risponde. «I brevetti servono solo alle grandi aziende per rallentare lo sviluppo tecnologico.» E questa è anche la mia opinione. Continua a leggere…