Le meraviglie della natura

29 lug

“Gli esseri viventi sono macchine meravigliose.” Lo sentiamo dire spesso, ma è proprio vero? Il viaggio dell’uomo nella conoscenza della natura è appena iniziato, ma di qualche dettaglio cominciamo ad avere un’idea piuttosto precisa. Prendiamo i nostri occhi. A tutti gli effetti funzionano come la fotocamera del nostro cellulare: lente per la messa a fuoco e sensore a matrice. E quanto dipendiamo da queste due telecamere! Eppure… gli occhi non potrebbero essere progettati peggio. Io porto gli occhiali, come molti di coloro che stanno leggendo queste parole. La maggior parte  della retina è occupata da una matrice di sensori, detti bastoncelli, che praticamente non usiamo mai e che è solo una vestigia dell’epoca lontana in cui eravamo piccoli ratti notturni in un mondo dominato dai dinosauri. Per un qualche lontano errore dell’evoluzione i neuroni che portano l’informazione non sono razionalmente disposti sotto la retina, ma SOPRA! Con l’assurdo risultato che il fascio di connessioni è costretto a uscire dal bulbo oculare con un foro in mezzo alla retina. Mediante elettrodi impiantati oggi siamo in grado di intercettare e vedere l’immagine prima che venga elaborata dal nostro cervello. Ebbene, se un produttore di fotocamere mettesse in commercio un dispositivo con quelle prestazioni, fallirebbe il giorno dopo. La ragione per cui ci sembra di vedere piuttosto bene il mondo che ci circonda è solo perché abbiamo un fantastico software di elaborazione di immagini nel nostro cervello. L’hardware è veramente di pessima qualità.

E il caso dell’occhio non è un’anomalia. È la normalità. In generale, quando un ingegnere sa come funziona qualcosa, è in grado di progettarlo molto meglio della natura. In effetti, da quando abbiamo imparato i principi del volo, voliamo molto più in alto e molto più velocemente di qualunque uccello. Navighiamo più velocemente di qualunque pesce, i nostri pannelli solari producono più energia di qualunque foglia, sappiamo persino fare cose che non hanno equivalente in natura, come comunicare a distanza mediante onde radio. Sì, certo, ancora non conosciamo un’infinità di cose e il cervello umano è sicuramente fra queste. Ma anche in questo caso quelle poche funzioni che abbiamo cominciato a capire, riusciamo a riprodurle molto migliorate: nessuno si sognerebbe di sfidare un computer in una gara di calcoli. Però un computer ha sfidato e battuto il campione mondiale di scacchi.

2 COMMENTI A “Le meraviglie della natura”

  1. Grieco 2 agosto 2011 alle 11:01

    però ci sono molte cose in cui l’uomo (la natura) è molto superiore a quanto qualunque ingegnere potrà mai fare! non sono sicuro che la teconollogia sia un obiettivo da inseguire ad ogni costo, credo che l’evoluzione debba fare il suo corso naturale. complimenti comunque per il blog.

  2. Federico Becattini 3 aprile 2012 alle 00:11

    Un ottimo spunto di discussione, il parallelismo uomo-macchina mi affascina da sempre. Ho sostenuto più volte idee simili alle sue suscitando in genere sdegno e incredulità. Penso che la macchina sia migliorabile prendendo spunto dall’uomo ma soprattutto che (se se ne avesse il coraggio) l’uomo possa essere migliorabile osservando la macchina.
    Fantascienza? Forse, ma anche noi lo eravamo il secolo scorso.
    Si pensa spesso a come mai una macchina non possa comportarsi come un uomo, ma sarebbe interessante chiedersi se sia possibile creare un uomo che si comporti come una macchina. Il corso naturale dell’evoluzione è morente, ormai è l’essere umano che detta legge. È l’essere umano che è capace di migliorare e migliorarsi.
    Siamo partiti dalla medicina, possiamo arrivare oltre ogni limite. La natura ha dato il LA, ora spetta all’uomo raccogliere il testimone e decidere cosa farne. Ha creato cose fantastiche, senza dubbio, ora abbiamo la possibilità di perfezionarle.

    Federico Becattini
    fbecat.wordpress.com

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