La tattica del cavallo pazzo, ovvero astrologi, chiromanti e “minimi locali”

20 mag

Cavallo Pazzo fu l’unico capo indiano a opporsi con successo alla soverchiante superiorità numerica e tecnologica dell’esercito degli Stati Uniti. La sua tattica era semplice ed efficace: attacchi improvvisi e rapide ritirate. A partire dagli anni Cinquanta la teoria dei giochi è stata studiata molto seriamente (all’epoca era letteralmente questione di vita e di morte: era in corso la Guerra fredda) e ciò che emerge con chiarezza è che qualunque strategia pianificata prima o poi raggiunge uno stallo.

Gli scienziati parlano di “minimo locale”, un po’ come quando una pallina mentre rotola giù da un monte incontra una piccola buca e si ferma lì. La scienza si trova spesso in questi minimi locali, vicoli ciechi dal quale non sa come uscire. Direi che è proprio la normalità. E l’unico modo per superare l’empasse è fare il matto. Fare qualcosa di stupido, purché del tutto casuale. Qualche volta funziona. I grandi statisti della storia hanno sempre lasciato una porta aperta al caso. I magistrati romani consultavano gli aruspici, re e imperatori hanno sempre avuto gli indovini di corte. Ronald Reagan, il presidente americano che pose termine alla Guerra fredda, mandava la moglie a consultare gli astrologi, a quanto pare con un certo successo. Se avete sempre sospettato, anche se non avete mai avuto il coraggio di dirlo, che in fondo in fondo leggere l’oroscopo non fosse una cosa così stupida, ora sapete che avete sempre avuto ragione!

 

3 COMMENTI A “La tattica del cavallo pazzo, ovvero astrologi, chiromanti e “minimi locali””

  1. Al 20 maggio 2011 alle 18:46

    Qui ci siamo dimenticati delle previsioni del tempo, che seppure siano distanti dall’astrologo di turno, tirando a caso sarebbero più precise…

  2. sim 22 maggio 2011 alle 09:52

    non c’è niente di più incredibile di uno scienziato che davanti a una telecamera dice: ormai sappiamo tutto sulla formazione dell’universo, ci mancano solo i primi tre secondi … oppure la scienza ha fatto passi da giganti, possiamo prevedere … curare .. blablabla.. il fatto è che siamo talmente all’inizio della conoscenza che qualsiasi cosa anche la possibilità che lassù esista una complicatissima divinità o che le carte ci possano svelare qualcosa non è da scartare..
    Questo non vuol dire comunque che non siamo ad un passo dalla conoscenza finale.. quella che tocchi solo per un istante quando ti sembra di aver compreso tutto e tutto possa esser spiegato da quell’unica intuizione..

  3. Elena 23 maggio 2011 alle 15:59

    e pensare che tutti mi prendevano in giro perchè il mio idolo è Paolo Fox.
    Le dimostrazioni per assurdo non sono un altro esempio?

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